Con l’arrivo della stagione fredda è facile imbattersi in un’infiammazione della vescica e delle vie urinarie: la cistite, con i sintomi classici di bruciore alla minzione, urinazione frequente (pollachiuria) e dolorosa
La cistite è un’infezione delle vie urinarie che colpisce prevalentemente il sesso femminile e spesso si accompagna a un bisogno continuo e doloroso di urinare. Spesso è causata da batteri, Escherichia coli, che popolano l’ultimo tratto dell’intestino.
Rimedi omeopatici
Se il dolore è caratterizzato, come spesso succede, dal bruciore, uno dei rimedi omeopatici utilizzati più spesso è Cantharis, quando il bruciore è acuto, sia prima sia dopo la minzione, con il desiderio continuo di urinare (tenesmo) e l’emissione di poche gocce di urina. L’urina esce goccia a goccia provocando un bruciore insopportabile. Questo tipo di cistite potrebbe essere accompagnato da brividi e febbre. I sintomi peggiorano durante la minzione e ingerendo bevande fredde. Migliorano, invece, con il calore e riposando in posizione supina. Durante la minzione compare anche il desiderio di evacuare con spasmi intestinali dolorosi e irradiazione del dolore all’osso sacro.
Belladonna invece è indicato in presenza di dolore bruciante che interessa tutto il tratto urinario, mentre l’addome è sensibile a qualsiasi pressione e contatto. Qualche volta le urine contengono piccoli coaguli di sangue ed è difficoltoso controllare lo stimolo alla minzione: in questo caso si perdono le urine, soprattutto la notte, oppure è presente uno spasmo vescicale che ne provoca la ritenzione. Da ricordare inoltre Terebenthina, quando l’ematuria, come nel caso dei rimedi precedenti, è sempre accompagnata da un dolore bruciante e da ritenzione urinaria. Con Apis mellifica abbiamo la sensazione di bruciore al termine della minzione caratterizzata da dolore pungente e bruciante e accompagnata da sensazione di gonfiore. La minzione è frequente con la sensazione di non riuscire a espellere e liberarsi completamente dell’urina. Potrebbero essere di fatto presenti sedimenti nell’urina simili a fondo di caffè. I sintomi peggiorano con il calore e in ambienti caldi, con la pressione e durante l’attività fisica. Un miglioramento si verifica invece con applicazioni fredde.
Se invece si sente lo stimolo a urinare che non viene alleviato dalla minzione e la sensazione di bruciore è avvertita soprattutto nell’uretra, il rimedio più indicato è Mercurius corrusivus. L’urina viene sentita come un liquido caldo e la minzione aumenta il bruciore. Sono presenti spasmi alla vescica e al retto subito dopo la minzione. I sintomi peggiorano con la minzione e migliorano con il riposo. Sarsaparilla è indicata quando è presente un dolore acuto all’uretra al termine della minzione. La minzione è possibile solo stando in piedi. L’urina solitamente contiene sabbia o sangue. Il dolore si irradia dal rene destro verso il basso. La vescica è gonfia e dolente. I sintomi peggiorano nelle ore notturne e con il movimento. In uno stato di infiammazione delle vie urinarie è possibile che ci sia la perdita involontaria di urina per un bisogno improvviso di urinare, spesso difficile da controllare. Fra i rimedi omeopatici più indicati in questa situazione si segnala Causticum. La perdita di urina può avvenire soffiandosi il naso, oppure quando si tossisce, si ride, o si starnuta. Può essere presente anche perdita involontaria di urina notturna, soprattutto nella prima parte della notte o quando si prende freddo. A volte la sensibilità manca a tal punto che la perdita di urina non viene avvertita neppure quando è in atto.
Si può ricorrere a Ruta graveolens quando sono presenti uno stato di agitazione ansiosa e un continuo stimolo a urinare, difficile da contenere, in particolare appena si presenta l’opportunità di avere un bagno a disposizione. Si utilizza infine Petroselinum, il comune prezzemolo, quando la repressione dello stimolo, necessaria in assenza di una toilette nelle vicinanze, provoca brividi e obbliga la persona a compiere movimenti inconsulti nel tentativo di bloccare la minzione.
Piante medicinali
Tra i principali rimedi di tipo vegetale utili per curare e in questo caso per prevenire le infezioni delle vie urinarie, abbiamo sicuramente Cranberry, cioè la varietà americana del nostro Mirtillo rosso (Vaccinium macrocarpon,) ha antisettiche importanti soprattutto per la cistite ricorrente provocata dall’Escherichia coli. In particolare, le proantocianidine contenute nel succo di mirtillo, modificano la composizione chimica dell’urina, in modo da inibire l’aderenza dei batteri alle pareti della vescica e delle vie urinarie.
Anche i semi di pompelmo possono avere un effetto antibiotico, ormai riconosciuto da numerose ricerche scientifiche. In fitoterapia è considerato uno dei rimedi elettivi nella cura delle malattie da raffreddamento e dei disturbi del tratto urogenitale, come appunto la cistite e la candida. Sono ipoallergenici (ma le persone con allergia verso gli agrumi potrebbero essere sensibili all’estratto di semi di pompelmo) e senza effetti collaterali. Unica avvertenza: possono interferire con molti medicinali utilizzati abitualmente nella pratica clinica. Infine, va nominata l’Uva ursina (Arctostaphylos uva-ursi) che possiede un’azione antibatterica, antinfiammatoria e calmante lo stimolo continuo della minzione o il dolore. Oltre a essere utile in caso di cistite acuta e di cistite cronica, in ambito geriatrico, può essere indicata nell‘ipertrofia prostatica con una componente infiammatoria e infettiva della vescica, e le cistiti da catetere.
Consigli alimentari
Naturalmente il consiglio più comune è bere molto, il più possibile. Poi può essere utile il consumo di frutti di bosco, come il ribes e soprattutto i mirtilli. Non solo il mirtillo rosso ha proprietà antinfiammatorie, ma anche il comune mirtillo nero. È anche importante limitare il consumo di dolci, e in particolare di zucchero bianco raffinato in quanto potenziale alimento pro-infiammatorio. Così come sono da evitare, almeno durante l’attacco acuto di cistite, tutti i cibi piccanti come il pepe e il peperoncino.
La dieta dovrebbe in generale migliorare la funzione intestinale, così importante nel controllare la diffusione dei batteri, attraverso il consumo costante di cereali integrali, frutta e verdure di stagione, e i cibi ad azione diuretica, come ananas, fragole, anguria, finocchi e cetrioli. Nel contempo vanno limitati gli alimenti grassi, ovvero formaggi e salumi, nonché il consumo di alcolici e di superalcolici in particolare.