Recenti studi hanno confermato una correlazione tra malattia da reflusso gastroesofageo e la comparsa di erosioni dentali. Per limitare i danni ai tessuti dentali si raccomanda l’utilizzo di prodotti fluorati e rimineralizzanti oltre a una dieta appropriata
Il reflusso gastroesofageo causa la risalita di materiali acidi provenienti dallo stomaco nell’esofago e nella cavità orale. Questi acidi si attaccano al dente e possono distruggere la sua struttura dura demineralizzandola. Si tratta di una sintomatologia comune caratterizzata dalla risalita anomala dei succhi gastrici all’interno dell’esofago fino alla cavità orale e si stima che 2 persone su 5 in tutta Europa ne soffrano. Normalmente il cibo ingerito, in seguito alla deglutizione, passa attraverso un canale, l’esofago, che conduce il bolo alimentare all’interno dello stomaco; qui l’ambiente fortemente acido permette la digestione degli alimenti, il cui assorbimento avviene nell’intestino. La muscolatura dell’esofago è in grado di impedire, o quanto meno di limitare, la risalita dei succhi e dei gas acidi dello stomaco a livello esofageo attraverso due strutture: il cardias e lo sfintere esofageo superiore. La disfunzione, transitoria o permanente, di tali strutture di protezione, permette il passaggio di succhi gastrici e gas nell’esofago. Quest’ultimo organo non è provvisto di sistemi di protezione contro l’acido cloridrico prodotto dallo stomaco e pertanto l’irritazione dell’epitelio dell’esofago causa modifiche strutturali del rivestimento mucoso, che sono responsabili di alcuni sintomi tra cui dolori addominali e conati di vomito. Diversi studi hanno evidenziato una correlazione tra la malattia da reflusso gastroesofageo e la comparsa di erosioni dentali, ossia il deterioramento della struttura dura del dente causata da processi chimici avviati dalla presenza di sostanze acide all’interno della bocca. Queste ultime, infatti, vanno ad attaccare e a sciogliere la parte esterna della dentatura, rendendosi responsabili di lesioni più o meno importanti.
L’erosione dentale è un processo lento e l’approccio terapeutico è diverso a seconda dello stadio in cui la patologia si trova. Quando il processo di erosione risulta ancora reversibile, è possibile porre rimedio modificando le abitudini alimentari e utilizzando del fluoro che facilita la rimineralizzazione del dente e quindi contrasta il processo di deterioramento dello smalto. Nei casi più complessi, quando a essere lesionata è quasi tutta la struttura dura del dente e il paziente comincia ad avvertire fastidi al contatto con sostanze fredde o calde, è necessario intervenire con una terapia che ricostruisca la superficie del dente persa. Altre possibili manifestazioni orali associate alla malattia da reflusso gastroesofageo sono la disgeusia, ovvero un’alterazione del gusto dovuta all’infiammazione delle mucose della lingua e del naso causata dagli attacchi acidi del reflusso, l’alitosi e possibili infezioni micotiche del cavo orale come la candida. La produzione di saliva svolge un ruolo determinante nella protezione dei denti della mucosa orale ed esofagea poiché, grazie alla sua capacità tampone e al suo alto contenuto di ioni calcio e fosfato, riesce a contrastare gli attacchi acidi ristabilendo un pH neutro nella cavità orale e favorendo i processi di rimineralizzazione dei denti.
Quali farmaci e accorgimenti possono essere d’aiuto
I medicinali utilizzati per il trattamento del reflusso gastroesofageo, inclusi gli inibitori di pompa protonica che bloccano il meccanismo di secrezione di acido cloridrico nello stomaco, rallenterebbero la produzione di saliva. L’iposalivazione associata a un controllo inadeguato del livello di acidità, causata dal reflusso, costituiscono quindi un fattore di rischio importante per la comparsa di erosioni dentali. Altri farmaci che si sono rivelati particolarmente utili sono i cosiddetti procinetici che sono in grado di accelerare lo svuotamento gastrico e di migliorare la motilità dell’apparato digerente. Un ruolo minore hanno gli antiacidi, che non possono da soli ottenere un risultato terapeutico significativo, ma che meritano di essere associati in particolari situazioni. Per quanto riguarda i trattamenti terapeutici per le erosioni, la cura più efficace risulta essere quella a base di fluoro. È consigliato l’utilizzo di collutori e dentifrici contenenti cloruro di stagno e fluoruro amminico che promuovono la formazione di uno strato protettivo di ioni stannosi sulla superficie dentale. Tali sostanze rinforzano lo smalto, rendendo così i denti più resistenti ai ripetuti attacchi acidi.
Anche paste a base di CPP-ACP (caseina fosfopeptide-fosfato di calcio amorfo) sono in grado di contrastare gli attacchi acidi e trasportare ioni calcio e fosfato sullo smalto in una forma altamente assorbibile. Questo meccanismo assicura il contrasto della demineralizzazione e al contempo la rimineralizzazione della struttura dentale rendendola più resistente. Un’accortezza da seguire sarà quella di non lavare i denti immediatamente dopo aver rigettato cibo. Strofinare il dente con le setole dello spazzolino lì dove fattori acidi stanno provocando un’abrasione non fa altro, infatti, che accentuare la rimozione della sostanza minerale, amplificando il danno. Corretto sarebbe invece sciacquare i denti solo con acqua e attendere dai 30 ai 60 minuti prima di lavarli con spazzolino e dentifricio per dare modo alla saliva di ristabilire il pH neutro all’interno della bocca e consentire la rimineralizzazione della parte lesa.
Il ruolo dell’alimentazione
Anche l’alimentazione ha un ruolo molto importante. Si
consiglia il consumo di cibi facilmente digeribili come pasta, pane, riso,
carni magre, frutta (tranne gli agrumi), formaggi magri, verdure e yogurt. Altri
alimenti vanno assolutamente evitati: alcolici e superalcolici, bevande
gassate, caffè, tè, formaggi grassi e stagionati, fritture, condimenti piccanti
e a base di burro, aceto, limone.
Occorre infine limitare l’assunzione di agrumi e pomodori, nonché dei relativi
succhi. Particolarmente consigliato è, inoltre, passeggiare al termine di un
pasto ed evitare soprattutto dopo pasti abbondanti la posizione sdraiata, che facilita
il processo di risalita del contenuto gastrico nell’esofago. Ė evidente quindi
che un’opportuna dieta e un adeguato stile di vita possono aiutare molto la
salute dei nostri denti.