L’utilizzo delle gemme a scopo terapeutico ha origini remote. Gli Alchimisti non sfuggirono al fascino e alla suggestione che nelle gemme e nelle radici potesse essere contenuta l’energia vitale del vegetale: essi infatti preparavano ‘l’elisir di primavera’ con le gemme, mentre ’l’elisir d’autunno’ era composto con semi e radici
Diversamente da quanto comunemente si crede, la Fitoterapia non è solo il più antico metodo di cura dell’uomo che ha perso progressivamente interesse e applicazione pratica con l’avvento dei farmaci. La ricerca ha reso continuamente attuale l’impiego di preparati fitoterapici per le diverse necessità dell’uomo moderno, assicurando una rigorosa qualità dei preparati disponibili in commercio. Inoltre, ha sviluppato aspetti inediti dell’antica tradizione fitoterapica, valorizzando l’applicazione terapeutica delle diverse parti delle piante e in particolare delle gemme.
La Gemmoterapia, infatti, è un metodo terapeutico introdotto 60 anni fa dal medico belga Pol Henry, che utilizza estratti ottenuti da tessuti vegetali freschi, ancora in via di accrescimento, dotati di un’intensa attività riproduttiva, invece dei principi attivi secondari, presenti nelle parti adulte della pianta e valorizzati nella Fitoterapia tradizionale.
Dalle origini alla gemmoterapia moderna
Paracelso (1493-1541) ricorda la ricchezza, la varietà e la diversità dei principi attivi presenti nelle diverse parti delle piante: ‘Ci sono forze diverse nelle gemme, nelle foglie, nei bocci, nei frutti acerbi, nei frutti maturi (…) Quindi si deve rivolgere la propria attenzione dal primo germoglio sopravvenuto, all’ultimo, giacché così è la natura’. La mistica medievale Santa Ildegarda di Bingen (1098-1178) consigliava l’utilizzo delle gemme di Betulla, Castagno, Frassino, Melo, Ribes nero, Tiglio. Nel 1959 Pol Henry (Profondeville – Belgio 22 ottobre 1918 – 7 ottobre 1988) elabora il nuovo metodo terapeutico e pubblica i risultati dei suoi lavori nel 1970 con il titolo di ’Fitoembrioterapia’.
I preparati gemmoterapici
Nella gemmoterapia pratica si possono utilizzare due tipi diverse di preparazioni disponibili in commercio: una preparazione più diluita (Macerati Glicerici alla prima diluizione decimale) e una preparazione più concentrata (Fitoembrioestratti o Fee). I Fee presentano il vantaggio pratico di un dosaggio ridotto rispetto ai Macerati Glicerici. Per prepararli vengono utilizzate solo gemme fresche che, appena raccolte, sono messe a macerare a temperatura ambiente in un bacino di solvente che contiene un terzo di acqua, un terzo di alcol e un terzo di glicerina. Restano in macerazione per 20 giorni, in continuo movimento. Segue il filtraggio per gravità e l’estrazione con pressione minima per non danneggiare i tessuti delle gemme.
Posologia in gemmoterapia
- Preparato diluito: 30-50 gocce, 1-3 volte al dì, in acqua, prima dei pasti principali del gemmoterapico sotto forma di macerato glicerico (MG) diluito alla prima decimale hanhemanniana (1 DH).
- Preparato concentrato o fitoembrioestratto (FEE), non diluito 1:10, richiede un dosaggio inferiore sia nell’adulto (5-10 gocce) che nel bambino (3-5 gocce).
Applicazioni nella pratica clinica
Qui di seguito, vengono presentati alcuni gemmoterapici frequentemente impiegati per prevenire o curare condizioni molto frequenti.
- Abete bianco per la crescita: gemmoderivato fondamentale nel bambino che deve assumere la postura verticale, difendere il suo territorio, rigenerare il suo terreno e favorire condizioni favorevoli alla crescita e allo sviluppo. Le principali indicazioni comprendono le infezioni recidivanti delle vie aeree, l’ipertrofia tonsillare e linfatica, il ritardo staturo-ponderale e l’inappetenza.
- Betulla per depurarsi: la betulla è alcalinizzante e aiuta a liberarsi delle tossine che si accumulano nel tessuto connettivo, eliminandole progressivamente attraverso le urine. Viene utilizzata, inoltre, per la profonda attività depurativa in soggetti che presentano disturbi complessi, difficili da inquadrare. I preparati a base di Betulla e Linfa di Betulla vanno assunti per cicli di 20-40 giorni, soprattutto nei cambi stagionali.
- Fico per una digestione facile: le gemme di fico manifestano un’azione elettiva su stomaco e duodeno, regolarizzando la motilità e la secrezione gastroduodenale. È il preparato specifico per le manifestazioni psicosomatiche gastroduodenali. Favorisce la digestione del cibo, ma aiuta anche ad assimilare le prove della vita ‘difficili da digerire’ (rimedio psico-somatico).
- Noce nella disbiosi intestinale: albero solitario, il Noce è l’emblema della difesa, in quanto ha bisogno di marcare il proprio territorio. Il gemmoderivato è il garante dell’identità intestinale. Migliora la flora batterica, favorisce l’azione dei pre-biotici e pro-biotici. È la gemma per eccellenza della disbiosi intestinale.
- Ribes nero come antinfiammatorio: è considerato la ‘perla della gemmoterapia’ per la sua attività antinfiammatoria, antiallergica e sinergizzante nei confronti degli altri gemmoterapici a cui viene spesso associato. Le indicazioni principali comprendono i processi infiammatori generalizzati e locali, le sindromi allergiche in generale, le rinofaringiti recidivanti, le sindromi influenzali febbrili.
- Rosmarino per rigenerarsi: il rosmarino è un eccellente epatoprotettore in quanto facilita la rigenerazione della cellula epatica. Neurotonico, riduce la stanchezza, migliora la memoria e l’umore. L’effetto rivitalizzante globale è felicemente espresso in questa osservazione tratta dalle Ore della Serenissima Isabella del 1652: ‘Io Donna Isabelle Regina dell’Ungheria, di 72 anni, molto invalida e gottosa, avendo usato per un anno intero la ricetta qui descritta, che mi diede un Eremita (…) fece tanto effetto nei miei riguardi, che nello stesso tempo guarii, e recuperai le mie forze; al punto che sembrando bella a ciascuno, il Re della Polonia mi chiese in sposa (…) Questo rimedio rinnova le forze, e fa buono spirito, pulisce tutte le macchie della pelle, fortifica gli spiriti vitali nella loro naturalezza, restituisce la vista, la conserva, e allunga la vita’.
- Tiglio per la calma: il tiglio agisce sia sul ‘primo cervello’cioè sul sistema nervoso sia sull’apparato gastrointestinale, definito dagli Autori anglosassoni ‘secondo cervello’. Il Tiglio è il gemmoderivato principe dei soggetti ansiosi che tendono alle manifestazioni psico-somatiche e agli stati infiammatori a livello gastrointestinale.