L’attività fisica per il bambino in sovrappeso è importante come un farmaco. Va somministrata con costanza, continuata per lungo tempo, con la massima compliance. Un percorso progressivo, che deve tener conto delle iniziali limitazioni psicofisiche e far leva sul buon senso, sull’autostima, sul divertimento e sulla gratificazione.
Sovrappeso e obesità infantile sono oggi una delle principali emergenze sanitarie nella società occidentale e comportano per bambini e adolescenti una serie di gravi problemi, sia fisici che psicologici, destinati ad aggravarsi nell’età. Oggi, in Italia, circa il 20% dei bambini ha un eccesso di peso e quasi il 10% è francamente obeso. Ciò comporta il rischio di problemi cardiovascolari, diabete e ipertensione, che tendono a manifestarsi sempre più precocemente.
Senza dubbio la gran parte dei bambini oggi è esposta a fattori ambientali che favoriscono lo sviluppo dell’obesità e pertanto occorre impegnarsi molto per correggere le abitudini alimentari incongrue e per impostare uno stile di vita sano, stimolando il bambino al maggior consumo energetico possibile attraverso la pratica di uno sport, ma soprattutto con l’abitudine al movimento spontaneo. L’attività fisica regolare può prevenire l’insorgere di disturbi del metabolismo nel bambino in eccesso di peso, così come può attenuarne l’entità o contribuire alla loro regressione qualora fossero già presenti.
L’attività fisica va quindi somministrata proprio come se fosse un farmaco per l’ipertensione, la dislipidemia, la resistenza insulinica, la ridotta tolleranza glucidica o il diabete.
LIMITAZIONI PSICOFISICHE NELL’ATTIVITÀ SPORTIVA DEL BAMBINO CON OBESITÀ | |
Meccaniche | Psicologiche |
Difficoltà di movimento | Scarsa perseveranza |
Fastidio/dolore a compiere alcuni movimenti | Incapacità a lavorare con continuità |
Più rapido e facile affaticamento | Scarsa competitività |
Peggiore rendimento rispetto ai bambini normopeso | Scarsa preoccupazione per il miglioramento fisico-estetico |
Quale attività è più indicata?
Il bambino in sovrappeso od obeso necessita di particolare attenzione in quanto, a causa della sua condizione, soffre di alcune limitazioni all’attività fisica: si affatica più facilmente, ha un peggiore rendimento rispetto ai bambini normopeso, tende a essere meno competitivo.
A oggi non ci sono raccomandazioni condivise e specifiche sul tipo, la durata, la frequenza e l’intensità dell’attività fisica che il bambino con eccesso di peso dovrebbe seguire, ma esistono indicazioni di massima in base al livello di BMI (body mass index). Il sovrappeso può consentire attività fisiche più faticose, mentre in caso di obesità il bambino deve svolgere, almeno inizialmente, un’attività più dolce, meno antigravitaria, considerato il maggiore sforzo a livello cardiaco e respiratorio.
In generale si può dire che l’attività fisica consigliabile per il bambino in sovrappeso deve essere di tipo aerobico, di intensità dapprima leggera poi moderata e di frequenza giornaliera; la durata deve essere inizialmente minore e in ogni caso correlata al grado di obesità. Occorre perseguire la strategia dei passaggi successivi. Generalmente, un bambino o adolescente in eccesso di peso è sedentario, spesso in modo spiccato. Perciò è realistico e fattibile partire con un primo passo e, quando sia stato raggiunto e consolidato, passare a uno successivo. Si propone di porsi un obiettivo per volta e modificarlo con cadenza più o meno mensile.
ATTIVITÀ FISICHE CONSIGLIATE IN BASE AL BMI | |||
Eccesso di peso | BMI | Attività | Esempio |
Lieve-medio | 87-95% | antigravitaria | passeggiare a passo svelto, pattinare, fare escursionismo, giocare a tennis, praticare arti marziali, saltare la corda |
Obesità media | 95-97% | prevalentemente antigravitaria | nuotare, andare in bicicletta, camminare con frequenti soste |
Obesità severa | >97% | non antigravitaria |
nuotare
o camminare con frequenti soste da preferire all’andare in
bicicletta.
|
Un percorso per gradi
L’obiettivo può essere diverso da bambino a bambino. Un semplice contapassi può aiutare a rendersi conto dei progressi raggiunti. Un obiettivo iniziale può essere quello di sostituire una parte delle attività sedentarie (TV, videogames, computer, ecc.) con attività fisica leggera, per un totale di un’ora ogni giorno. L’attività scelta può variare da giorno a giorno, ma deve essere piacevole e gratificante, meglio ancora se svolta in compagnia. Può essere efficace anche interrompere più volte, anche per pochi minuti, un’attività sedentaria, nell’arco della giornata.
Esempi di attività fisica leggera: giocare in casa, portare a passeggio il proprio cane, andare a piedi a scuola o per brevi spostamenti, fare le scale, giocare con la Wii sport, giocare a biliardo o a freccette, bowling, minigolf ecc.
L’obiettivo intermedio può essere quello di passare a un’attività fisica moderata, ossia quella che, durante il suo svolgimento, determina un’accelerazione del respiro e del battito cardiaco. Esempi sono: camminare a passo svelto (velocità tra 4 e 6 km/ora, in piano), andare in bici per diletto, ballo o danza, ping pong ecc. L’obiettivo finale (laddove possibile) è quello di giungere a un’ora al giorno di attività fisica intensa, che però è legata alla specifica situazione di età, tipo di sovrappeso e di motivazione.
Durante tutto il percorso non bisogna mai dimenticare che abbiamo a che fare con bambini e pertanto l’attività fisica che viene loro proposta deve divertirli, stimolarli e gratificarli, perché possa essere continuata per lungo tempo e, appunto per questo, deve essere scelta dal piccolo paziente e non imposta contro la sua volontà. Può essere molto utile la “filosofia degli incentivi” da concedere al bambino che rispetta gli impegni e svolge con profitto il suo programma di lavoro. In questo modo sarà stimolato a continuare la sua attività in vista di altri possibili premi.
Va sempre ricordato infine che il concetto di dimagrimento non fa parte degli obiettivi di risultato in età pediatrica. È molto più importante l’educazione al movimento regolare e all’adozione di sani stili di vita. Considerando che il bambino cresce regolarmente in statura, anche solo il rallentamento dell’incremento ponderale comporta una progressiva riduzione del BMI che equivale a un vero e proprio dimagrimento.
Qualunque programma di attività fisica non può essere disgiunto da una collaborazione e dal sostegno da parte di tutta la famiglia. L’esempio dei genitori è infatti l’arma migliore per indurre comportamenti corretti nei figli.