SIMeN, Società Italiana di Medicina Narrativa, lancia una piattaforma per condividere storie, esperienze e istantanee per superare la sfida della pandemia
Nella situazione di emergenza sanitaria globale che stiamo vivendo, la medicina narrativa è strumento di ascolto per pazienti, familiari e operatori sanitari ai quali SIMeN, Società Italiana di Medicina Narrativa, dedica R-Esistere. Il progetto raccoglie le storie di malattia, di trattamento, di guarigione o purtroppo di perdita, ma a volte anche di semplice quotidianità, di chi ha vissuto e vive l’esperienza della pandemia.
È un invito a ricordare un momento, un’emozione, una persona, un luogo e a raccontare una o molte storie dal punto di vista dei medici o degli infermieri, ma anche da quello dei pazienti e delle loro famiglie.
Un luogo dove donare la propria storia
R-Esistere testimonia ciò in cui crede la medicina narrativa: creare un luogo di incontro tra chi scrive e chi legge queste esperienze che parlano dell’emergenza, raccogliendo istantanee della realtà che oggi viviamo per non dimenticare e anzi costruire una memoria collettiva da cui ripartire. R-Esistere è una “dimora” che accoglie la comunità di persone che si fermano, respirano e donano la propria storia.
In un momento ancora di distanze e solitudini, sono state le persone a fare la differenza. Perché nonostante tutto, dietro camici e mascherine, dentro le case, ci sono le persone che condividendo hanno la possibilità di sentirsi meglio e superare anche questa sfida.
La comunità scientifica sta vivendo oggi un’emergenza imprevedibile sia per il decorso della malattia che per il carico umano e professionale richiesto. L’intera società, all’improvviso, si è trovata di fronte a nuove sfide relazionali, professionali ed emotive che hanno costretto tutti a modificare radicalmente le abitudini più comuni e a vivere uno stato di isolamento innaturale e drammatico.
Stefania Polvani, Presidente SIMeN
“In questi ultimi mesi ci è mancato l’ossigeno, a ognuno in maniera diversa: siamo testimoni involontari di un tempo sospeso, ci siamo sentiti lontani dal nostro passato, non abbiamo più visto il futuro. Abbiamo dovuto confrontarci direttamente con le nostre emozioni ed è in questi momenti, tra paura e coraggio, eroismo e isolamento, che il progetto R-Esistere vuole provare a dar voce ai sentimenti contrastanti di disperazione e speranza che ci hanno accompagnato in questo momento di distanza sociale durante questa pandemia, e che continueremo probabilmente a vivere”.
R-Esistere, per Resistere e per Esistere
La raccolta di storie sarà aperta fino all’autunno 2020 mentre nel frattempo la lettura, il commento e l’analisi delle storie restituiranno all’Italia un’istantanea di quanto stiamo vivendo e alla comunità scientifica il significato delle esperienze delle persone che esistono e resistono dietro ai numeri della pandemia.
Più di 200.000 persone si sono ammalate, quasi 30.000 sono decedute, più di 80.000 sono guarite. Ora è senz’altro momento di investire nella ricerca scientifica per comprendere il virus, per produrre il vaccino e trovare farmaci attivi contro il COVID-19.
“Ma siamo vite umane, abbiamo dei bisogni e molti ne abbiamo sopiti o sacrificati in nome della ricerca di una nuova normalità, è per questo che siamo e rimaniamo le nostre storie, dietro e accanto ai numeri. Per Resistere e per Esistere”.
Stefania Polvani
Un progetto collaborativo
R-Esistere è un progetto collaborativo che ad oggi gode del supporto e della partecipazione di AMAE – Associazione Malati Acalasia Esofagea, Cittadinanzattiva Emilia-Romagna, DNM – Digital Narrative Medicine, Federsanità, OMNI – Osservatorio di Medicina Narrativa Italia, SIFO – Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici, Slow Medicine e si avvale della partnership con McCANN Health Italy. Altre collaborazioni e patrocini sono in corso di perfezionamento e nel corso della sua realizzazione, SIMeN e R-Esistere sono aperti anche ad altre eventuali manifestazioni di interesse da parte di associazioni e società che in futuro vogliano aderire.