Avere la bocca secca è un problema piuttosto diffuso che, a prima vista, può sembrare poco più di un fastidio. La bocca secca, però, può creare difficoltà nella deglutizione, può impedire di sentire il sapore di ciò che si mangia e può incidere negativamente sulla salute dei denti. Il termine medico che indica la bocca secca è “xerostomia” ed è spesso conseguenza di una terapia farmacologica
La xerostomia è una condizione caratterizzata da un’alterata secrezione della saliva, in alcuni casi accompagnata da xeroftalmia, un’alterata secrezione delle lacrime. Anche se sembrano disturbi poco rilevanti, possono in realtà compromettere la qualità di vita delle persone che ne sono affette, poiché saliva e lacrime sono importanti per preservare l’integrità strutturale e funzionale della bocca e degli occhi. La xerostomia è piuttosto frequente nelle persone anziane, soprattutto donne, con un’incidenza del 20-25%. Non si tratta, tuttavia, di una normale conseguenza dell’invecchiamento, come spesso gli stessi pazienti sono portati a credere, pertanto le sue cause vanno sempre indagate.
Perché la saliva è importante?
La saliva è un fluido chimicamente complesso, costituito da sostanze organiche e inorganiche. Prodotta in misura di circa due litri al giorno, la saliva consente una normale fonazione, facilita la masticazione dei cibi, la loro deglutizione e la percezione del loro sapore e contiene enzimi che aiutano la digestione. Inoltre, esercita un’azione lubrificante e di pulizia meccanica, contrasta la proliferazione di batteri e funghi, protegge le mucose dalle temperature troppo alte o troppo basse dei cibi. Infine, svolge un’azione protettiva dei denti nei confronti della carie: il suo elevato potere tamponante contrasta gli acidi che si formano all’interno della bocca e, in virtù dell’elevato contenuto di calcio e fosfati, contribuisce alla remineralizzazione delle lesioni cariose precoci. Ė comprensibile perciò come qualsiasi causa che conduca alla riduzione del flusso salivare o alla modificazione della sua composizione possa avere conseguenze che vanno ben al di là della semplice secchezza della bocca. Sottovalutare e trascurare questo disturbo produce delle conseguenze assai gravi, che si esprimono in eventi patologici della cavità orale con riflessi anche importanti per altri distretti del nostro organismo. Il senso di “arsura”, “bruciore”, le gengive gonfie e irritate, l’incapacità di parlare e deglutire, danno estrema sofferenza e peggiorano la qualità di vita. In molti casi si riscontrano alitosi e un importante aumento di carie dentali, dal momento che uno degli effetti protettivi della saliva, cioè la rimineralizzazione dello smalto, non è più presente. I pazienti possono riferire anche comparsa di ulcere sulla lingua o sulle mucose, accompagnate da bruciore e dolore, malattie infiammatorie periodontali, candidosi, cheilite angolare, desquamazione delle labbra, perdita del senso del gusto, difficoltà a portare le protesi dentali e persino insonnia, dovuta ai frequenti risvegli notturni per la necessità di bere.
Quali sono le cause della xerostomia?
La xerostomia può essere dovuta a diverse cause. Nella terapia antitumorale i chemioterapici possono alterare la composizione della saliva e la quantità di saliva prodotta, provocando la secchezza delle fauci. La radioterapia alla testa e al collo può danneggiare le ghiandole salivari, causando una consistente diminuzione della produzione di saliva. Anche una lesione o un intervento chirurgico che causa danni ai nervi della testa e del collo è anche in grado di provocare la xerostomia; abbiamo poi la sindrome di Sjogren, una malattia infiammatoria cronica a base autoimmune, seguono i trattamenti per le terapie oncologiche, così come le infezioni da virus HIV e HCV e altre malattie virali. E poi disturbi neuropsichiatrici, periodi di ansia ed emotività, il diabete, la respirazione orale da ostruzione cronica delle vie aeree superiori. Infine, il fumo e l’assunzione di alcolici contribuiscono ad aggravare il problema. La xerostomia è comunque molto spesso causata dai farmaci ed è stato riportato che più di 600 farmaci di uso comune possono causare secchezza della bocca associata o meno a ridotta funzione delle ghiandole salivari. Tra quelli che con maggior probabilità provocano la bocca secca vi sono gli antidepressivi e gli ansiolitici, gli antistaminici, i decongestionanti, gli antiipertensivi, gli antidiarroici, i miorilassanti. L’invecchiamento non è un fattore di rischio per la bocca secca, però gli anziani assumono con maggior probabilità i farmaci che possono provocare la xerostomia e corrono maggiori rischi di soffrire di problemi di salute in grado di causare la bocca secca. La xerostomia indotta da farmaci è reversibile alla sospensione della terapia. Questa soluzione tuttavia, apparentemente semplice, non è sempre percorribile: occorrerà valutare, caso per caso, l’opportunità di sospendere il trattamento o modificarlo laddove esistano alternative idonee per il singolo paziente. In tutti questi casi, laddove non sia possibile interrompere o ridurre l’assunzione dei farmaci che hanno causato il disturbo, o non si sia riusciti a curare la patologia sottostante, è importante prendersi cura dell’igiene orale, utilizzando prodotti in grado di migliorare l’idratazione delle mucose e di dare sollievo alle irritazioni.